Toner e cartucce di inchiostro non originali per le stampanti: chiarimenti per i consumatori

Chiarimenti per i consumatori sulla possibilità di utilizzare alcune stampanti con cartucce di inchiostro o toner non originali. A fornire tali chiarimenti sono state Epson e Lexmark, sollecitate a ciò dall’Antitrust che aveva rivolto loro l’invito ad informare i consumatori se le stampanti da loro messe in vendita funzionano con cartucce di inchiostro o toner non originali o se richiedono –attraverso strumenti digitali – l’utilizzo esclusivo di cartucce originali. La questione ha riguardato anche gli aggiornamenti che vengono rilasciati col tempo, integrando così le caratteristiche essenziali per consentire al consumatore di poter effettuare una scelta economica, informata e consapevole. Secondo l’Antitrust non veniva, nelle comunicazioni al pubblico, esplicitato il fatto che, in alcune stampanti a marchio Lexmark vendute in Italia, il firmware installato contiene misure tecniche di protezione che bloccano l’utilizzo di ricariche non originali e permettono solo l’utilizzo di cartucce nuove originali e originali ricaricate o rigenerate da terzi. Allo stesso modo, in alcune stampanti a marchio Epson vendute in Italia, il firmware installato contiene istruzioni in base alle quali viene instaurato un processo di dialogo con i chip delle cartucce e le stampanti funzionano solo se riconoscono le cartucce. La mancanza di queste informazioni essenziali può indurre in errore i consumatori facendo loro ritenere, al momento dell’acquisto, di poter utilizzare le cartucce non originali, o – al momento dell’utilizzo – che il blocco della stampante possa derivare da carenze o da difetti delle cartucce non originali e non dal software installato. Epson e Lexmark hanno risposto all’Antitrust e hanno integrato le comunicazioni rivolte agli eventuali acquirenti, facendo chiarendo sul possibile utilizzo di cartucce o toner non originali sia al momento dell’acquisto che a quello della proposta di aggiornamento del firmware. (Comunicazioni del 19 gennaio 2023 dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato)