Prezzi dei carburanti, istruttorie dell’Antitrust
Ispezioni in diverse pompe di benzina. In numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato, e in altri casi è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato

Antitrust in campo al fianco degli automobilisti per fare chiarezza sui prezzi dei carburanti. Avviate, difatti, istruttorie e relative ispezioni nei confronti di Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil. Riscontrate irregolarità riguardanti l’applicazione alla pompa di un prezzo diverso da quello pubblicizzato e l’omessa comunicazione dei prezzi dei carburanti. I procedimenti sono stati avviati anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina – 376 a marchio Eni, 40 a marchio Esso, 383 a marchio IP, 175 a marchio Kuwait e 48 a marchio Tamoil – distribuite su tutto il territorio nazionale. L’Antitrust ha avviato le istruttorie in quanto la documentazione e i dati trasmessi dalla Guardia di Finanza pare facciano emergere condotte discutibili delle compagnie petrolifere e riconducibili alla omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori. Difatti, in numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato, e in altri casi è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale Osservaprezzi Carburanti, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso. (Comunicato del 16 gennaio 2023 dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato)