Noto il difetto della vettura usata: l’acquirente può comunque puntare a una riduzione del prezzo
Necessario però valutare l’eventuale mancanza di chiarezza, da parte della concessionaria venditrice, su origine e gravità del difetto e su possibili conseguenze per la sicurezza del veicolo
Se il difetto della vettura usata era noto, il compratore può comunque ottenere una riduzione del prezzo. Ciò soprattutto se emerge mancanza di chiarezza, da parte della concessionaria, sull’origine e sulla gravità del difetto e sulle possibili conseguenze per la sicurezza della vettura. Possibile, peraltro, riconoscere al compratore un adeguato risarcimento. Decisivo il riferimento al ‘Codice del consumo’ e, nello specifico, alla tutela prevista in favore del consumatore in caso di bene non conforme al contratto di vendita. Necessario, proprio ragionando in questa ottica, un esame approfondito dell’informazione concretamente fornita dalla concessionaria all’acquirente della vettura, così da verificare se è stata garantita al consumatore la completezza dell’informazione circa la sicurezza e la qualità del veicolo. Nello specifico, i giudici annotano che, una volta che il difetto era stato fatto presente prima dell’acquisto, l’informazione aggiuntiva e relativa alla erronea causa – pregresso utilizzo per tragitti corti – del vizio è valutabile come idonea a confondere l’acquirente circa la gravità del difetto e le possibili ripercussioni sulla sicurezza del veicolo. Anche perché, aggiungono i giudici, un conto è un malfunzionamento da usura ed un conto è un malfunzionamento da rottura. (Ordinanza 33926 del 17 novembre 2022 della Corte di Cassazione)