Fatto dannoso imputabile a più persone: tutte obbligate in solido al risarcimento
I giudici precisano che il soggetto che ha risarcito il danno può agire contro ciascun degli altri soggetti responsabili, nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dall’entità delle conseguenze che ne sono derivate

Se il fatto dannoso è imputabile a più persone, tutte sono obbligate in solido al risarcimento del danno. E colui che ha risarcito il danno, perciò, ha regresso contro ciascun degli altri, nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dall’entità delle conseguenze che ne sono derivate. Tali paletti sono volti a rafforzare la garanzia del danneggiato, consentendogli di rivolgersi per l’intero risarcimento a ciascuno dei soggetti responsabili, senza doverli perseguire tutti pro quota. Questa la lettura fornita dai giudici, chiamati a prendere in esame il caso concernente la collisione tra due barche ormeggiate nella darsena di un porto. Per l’insorgenza cella responsabilità solidale dei danneggianti – cosiddetta solidarietà passiva – è necessario e sufficiente che il fatto dannoso sia imputabile a più persone, ancorché le condotte lesive siano fra loro autonome e pure se diversi siano i titoli di responsabilità di ciascuna di tali persone e quand’anche siano configurabili titoli di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, atteso che l’unicità del fatto dannoso considerata dalla norma deve essere riferita unicamente al danneggiato, e non va intesa come identità delle norme giuridiche da essi violate. (Ordinanza 221 del 5 gennaio 2023 della Corte di Cassazione)