Diritto all’assegno divorzile: ecco quanto incide l’avere una stabile convivenza more uxorio con un nuovo partner

Possibili ripercussioni non solo sul riconoscimento dell’assegno divorzile ma anche sulla sua possibile revisione, nonché sulla quantificazione del suo ammontare

Diritto all’assegno divorzile: ecco quanto incide l’avere una stabile convivenza more uxorio con un nuovo partner

L’instaurazione da parte dell’ex coniuge di una stabile convivenza more uxorio, giudizialmente accertata, incide non solo sul diritto al riconoscimento dell’assegno divorzile ma anche sulla sua possibile revisione, nonché sulla quantificazione del suo ammontare, in virtù del progetto di vita intrapreso con il nuovo partner e dei reciproci doveri di assistenza morale e materiale che ne derivano. Tuttavia, tale nuova convivenza non determina necessariamente la perdita automatica ed integrale del diritto all’assegno, ma ne fa venir meno la componente assistenziale, potendo permanere quella compensativa.
Questa la visione messa nero su bianco dai giudici (ordinanza numero 11610 del 3 maggio 2025 della Cassazione), chiamati a prendere in esame il contenzioso sorto tra un uomo e donna, sposatisi con rito civile e optando per il regime giuridico della separazione dei beni e poi separatisi consensualmente con accordi ad hoc.
Terreno di scontro è l’assegno divorzile – da 1.200 euro al mese – riconosciuto in Appello in favore della donna.
Su questo fronte, l’uomo pone in evidenza la convivenza intrapresa dall’ex moglie con un nuovo partner. E per i magistrati di Cassazione è necessario un approfondimento, non essendo sufficiente la valutazione compiuta in Appello, laddove in modo generico si è ritenuta assente una prova inequivoca del fatto che vi fosse stata una stabile convivenza tra la donna e un nuovo compagno, pur essendo stata accertata l’esistenza tra loro di una relazione.

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