Prezzo eccessivo per il farmaco salvavita: multa per il gruppo di società
Sanzione di 3.500.000 euro. Accertato l’abuso di posizione dominante, a fronte del prezzo imposto al Servizio sanitario nazionale

Multa salata per il gruppo di società che ha imposto al Servizio sanitario nazionale prezzi ingiustificatamente gravosi per la vendita di un farmaco salvavita. Sanzione severa, quella decisa dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Al gruppo di società è addebitato l’abuso di posizione dominante sul mercato italiano della produzione e vendita di farmaci a base di acido chenodesossicolico. Il riferimento è, nello specifico, a un medicinale usato per la cura di una malattia rara che causa gravi disabilità e che conduce a morte precoce i pazienti che ne sono affetti: la xantomatosi cerebrotendinea. Considerata la natura salvavita del farmaco, l’Autorità ha ritenuto molto grave l’illecito accertato, poiché il prezzo inizialmente praticato era pari a circa 15.500 euro a confezione ed è stato ridotto solo a dicembre 2019 – dopo l’avvio del procedimento da parte dell’Autorità – e comunque è risultato, dalle analisi economiche svolte, ancora eccessivamente oneroso e iniquo. Dall’Autorità sottolineano poi che al termine della complessa attività istruttoria è emerso che l’abuso commesso è frutto di una strategia articolata – ideata dal gruppo molti anni prima e perseguita intenzionalmente – e che è stato realizzato anche attraverso un comportamento dilatorio e ostruzionistico da parte delle società nella procedura di negoziazione del prezzo di rimborso del farmaco con l’AIFA. (Provvedimento del 17 maggio 2022 dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato)