Perdita occulta nella tubazione dell’acqua interna allo stabile: il Condominio deve comunque pagare

Niente sconto se manca la prova della assenza di negligenza nella condotta del Condominio

Perdita occulta nella tubazione dell’acqua interna allo stabile: il Condominio deve comunque pagare

Il Condominio deve pagare la fornitura idrica anche nel caso in cui ci siano delle dispersioni, a meno che non fornisca la prova rigorosa della sua assoluta incolpevolezza e della propria condotta diligente, rilevabile anche dalla periodica autolettura del contatore. Legittima, perciò, l’ingiunzione di pagamento emessa dalla concessionaria della riscossione per la società fornitrice del servizio idrico titolare del contratto di somministrazione dell’acqua potabile. Respinta la tesi proposta dal Condominio, secondo cui le esorbitanti somme fatturate derivavano dalla presenza di una perdita occulta della tubazione dell’acqua interna al Condominio e tale da aver determinato consumi del tutto anomali ed elevatissimi rispetto a quelli precedenti. I giudici chiariscono che per ottenere la rideterminazione in misura corrispondente alla media dei consumi storici riferiti agli ultimi tre anni o al minor periodo maggiorato del 25%, le dispersioni di acqua non debbano essere ascrivibili a negligenza del consumatore, anche con riferimento all’ipotesi delle perdite occulte evidenziate da un consumo superiore al 30%  dei consumi medi rilevati negli ultimi tre anni. Impossibile, in sostanza, escludere la negligenza del Condominio, visto e considerato il diritto-dovere del consumatore di verificare i consumi attraverso periodiche autoletture. (Sentenza del 9 maggio 2022 della Corte d’Appello di L’Aquila)

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