Iscrizioni pregiudizievoli sull’immobile e affare saltato: salva la provvigione per il mediatore
In difetto di specifico incarico non ricade nella prestazione professionale del mediatore l’obbligo di accertamento, previo esame delle risultanze dei registri immobiliari, dell’assenza o meno di formalità pregiudizievoli sull’immobile oggetto di trattativa

Salvo il diritto del mediatore alla provvigione anche se non ha verificato l’assenza o meno di formalità pregiudizievoli sull’immobile oggetto di trattativa e l’affare è poi saltato. Accolta, di conseguenza, nella vicenda in esame, la richiesta avanzata da una società nei confronti dei due nudi proprietari e della usufruttuaria di una unità immobiliare i quali avevano, con scrittura ad hoc, promesso di vendere a un uomo – il quale, a sua volta, aveva promesso di acquistare – l’immobile. La società ha sottolineato che i promittenti venditori si erano avvalsi della sua mediazione e con la scrittura si erano impegnati a corrisponderle la somma di 10.000 euro quale corrispettivo per l’opera di mediazione, ma alla fine non le avevano versato nulla. I giudici sottolineano che, in difetto di specifico incarico, non ricade nella prestazione professionale del mediatore l’obbligo di accertamento, previo esame delle risultanze dei registri immobiliari, dell’assenza o meno di formalità pregiudizievoli sull’immobile oggetto di trattativa. Allo stesso tempo, i giudici escludono l’ipotesi della nullità in merito alla clausola, presente nella scrittura, prefigurante il diritto della mediatrice alla provvigione pur in ipotesi di rifiuto della parte promissaria acquirente di addivenire alla stipula del definitivo. I giudici sottolineano che la clausola è da reputare valida e non vessatoria, siccome nella specie non si è addivenuti alla stipula del definitivo propriamente in dipendenza delle iscrizioni pregiudizievoli gravanti sull’immobile e debitamente segnalate dai notai. (Ordinanza 14022 del 4 maggio 2022 della Corte di Cassazione)