Da demolire l’opera che, realizzata sul lastrico solare, lede il decoro architettonico dello stabile
Il manufatto contestato è di discreta volumetria, occupa gran parte dell’originario terrazzo dell’ultimo piano dello stabile, è ben visibile dall’esterno ed è stato realizzato modificando la preesistente costruzione con inevitabile alterazione delle linee originarie dell’intero stabile

Va demolita l’opera che, realizzata sul lastrico solare condominiale, lede il decoro architettonico dello stabile. I giudici chiariscono che il pregiudizio dell’aspetto architettonico deve consistere in un’incidenza di particolare rilievo della nuova opera sullo stile architettonico dell’edificio, che, essendo immediatamente apprezzabile ictu oculi, si traduce in una diminuzione del pregio estetico del fabbricato. Ebbene, nella vicenda in esame la consistenza del contestato manufatto appare, in tutta la sua evidenza, dalle fotografie ed è tale da risultare apprezzabile e ben visibile da qualunque osservatore. In sostanza, l’innovazione realizzata interrompe bruscamente l’omogeneità della parte alta del fabbricato – che si presentava, prima delle modifiche, con una semplice ma armonica linea di terrazzo – rappresentando, indubbiamente, un elemento di estraneità per chi osserva l’edificio dalla strada o dai fabbricati vicini. Più precisamente, la trasformazione e l’ampliamento del preesistente vano lavanderia e la sua copertura con tettoie e pergolati, nonché la realizzazione del muro portante della nuova edificazione (prima assente) alterano con opere visibili ed apprezzabili la conformazione dei volumi e delle superfici dell’edificio. (Sentenza del 28 giugno 2022 della Corte d’Appello di Bari)