Assemblea societaria: è un abuso il voto con cui il socio di maggioranza persegue un interesse personale in antitesi con quello della società
Fondamentale che l’agire del socio non comporti alcun beneficio per la società o che sia deliberatamente diretto, in modo intenzionale e fraudolento, a provocare la lesione dei diritti di partecipazione e degli altri diritti patrimoniali spettanti ai soci di minoranza

Se l’esercizio del diritto di voto in assemblea è diretto a perseguire un interesse personale del socio di maggioranza, in chiara antitesi con gli obiettivi della compagine societaria sociale, allora è lecito parlare di abuso della regola di maggioranza. I giudici chiariscono che l’abuso della regola di maggioranza consiste nell’azione del socio di maggioranza che sfrutta la propria posizione di forza all’interno della società allo scopo di ottenere un indebito vantaggio in antitesi con l’interesse sociale o di porre in essere una condotta idonea a ledere la posizione degli altri soci. Per parlare, però, di abuso della maggioranza è necessario che l’agire del socio non comporti alcun beneficio per la società o che sia deliberatamente diretto, in modo intenzionale e fraudolento, a provocare la lesione dei diritti di partecipazione e degli altri diritti patrimoniali spettanti ai soci di minoranza. (Ordinanza del 4 luglio del Tribunale di Torino)