Vendita su misura di un immobile: la maggiore superficie effettiva comporta un supplemento di prezzo
Una volta qualificata la vendita quale vendita a misura, non si può ritenere priva di rilievo per la determinazione del prezzo finale la circostanza che, sulla base di una consulenza tecnica d’ufficio ad hoc, la superficie effettivamente realizzata sia risultata superiore a quella indicata nel contratto preliminare

A fronte di una vendita a misura, se il dato effettivo relativo all’immobile risulta superiore a quello indicato su carta, ossia nel contratto, allora è logico che il compratore corrisponda un supplemento di prezzo per la conclusione dell’accordo. Questo il paletto fissato dai giudici, chiamati a prendere in esame il contenzioso concernente un contratto preliminare di compravendita di una porzione di un immobile ancora da edificare. Nello specifico, una società si è impegnata ad acquistare da una società costruttrice una porzione di immobile da realizzarsi, ma, una volta ultimata la costruzione, è sorta tra le parti una questione circa il corrispettivo da versare al momento del rogito. I giudici chiariscono che, una volta qualificata la vendita quale vendita a misura, non si può ritenere priva di rilievo per la determinazione del prezzo finale la circostanza che, sulla base di una consulenza tecnica d’ufficio ad hoc, la superficie effettivamente realizzata sia risultata superiore a quella indicata nel contratto preliminare. (Ordinanza 6418 del 3 marzo 2023 della Corte di Cassazione)