Risultati economici e professionali per l’ex moglie: le viene negato l’assegno divorzile

Impossibile accogliere la tesi sostenuta dalla donna, la quale ha sempre rivendicato di essersi sacrificata per la famiglia durante il matrimonio

Risultati economici e professionali per l’ex moglie: le viene negato l’assegno divorzile

Niente assegno divorzile all’ex moglie che sostiene di essersi sacrificata per la famiglia durante il matrimonio e che invece è smentita dai risultati ottenuti non solo di natura economica ma anche professionale. Nel caso specifico, preso in esame dai giudici, la donna aveva chiesto un esborso notevole, cioè 8.000 euro al mese, all’ex marito, mettendo sul tavolo il contributo materiale da lei offerto alla crescita professionale dell’allora coniuge e il connesso apporto morale e materiale da lei fornito all’affermazione e alla crescita professionale dell’uomo, avendo ella rappresentato il fulcro della famiglia ed essendosi occupata, da sola, della crescita del figlio. A queste affermazioni, però, i giudici hanno dato pochissimo peso, replicando che non soltanto la donna non ha fornito la prova di un suo prevalente contributo al ménage familiare, tale da assecondare l’incremento di ricchezza dell’allora consorte, ma, anzi, è emerso che ella non ha affatto sacrificato aspettative professionali e reddituali tali da ripercuotersi sulla sperequazione economico-patrimoniali esistente tra lei e l’ex marito, avendo anzi ottenuto piena soddisfazione e riconoscimenti di natura non soltanto economica ma anche professionale. (Ordinanza 8884 del 29 marzo 2023 della Corte di Cassazione)  

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