Riparazioni inutili, irrisolti i difetti del veicolo: risolto il contratto d’acquisto
Inequivocabili le vicissitudini vissute da un amante delle ‘due ruote’ a seguito dell’acquisto di una moto sportiva

Se le riparazioni si rivelano inutili e i difetti del mezzo continuano a persistere, allora è logico sancire la risoluzione del contratto d’acquisto, così accogliendo l’istanza avanzata dal compratore rimasto chiaramente non soddisfatto. Nel caso preso in esame dai giudici i riflettori sono puntati su una moto che si è rivelata non un grande affare per il nuovo proprietario, deluso dal fatto di avere dovuto portare spesso il mezzo in riparazione e di essersi ritrovato, poi, con gli stessi irrisolti problemi. Proprio questa constatazione, ossia che i vari tentativi di riparazione compiuti non si sono rivelati idonei a porre rimedio ai problemi della moto, legittima la risoluzione del contratto d’acquisto. Ricostruite nei dettagli le vicissitudini affrontate da un amante delle ‘due ruote’, che ha acquistato una splendida moto sportiva, pagando quasi 17mila euro, e ha dovuto aspettare ben ventuno mesi per poterla guidare, ma ha poi dovuto constatare con amarezza la presenza di problematiche di vario tipo, che hanno reso necessario il ricorso ad officine autorizzate per alcune riparazioni, rivelatesi, però, inefficaci. (Ordinanza 25417 del 26 agosto 2022 della Corte di Cassazione)