Rimosso il manufatto che chiude il balcone se altera il decoro dell’edificio
A pesare anche la constatazione che il manufatto si estendeva verso l’esterno dell’edificio

Vittoria del Condominio e conseguente rimozione della veranda sul balcone se tale opera comporta una palese alterazione del decoro architettonico dell’edificio. E questo ragionamento vale, precisano i giudici, anche quando non si può tecnicamente parlare di veranda, ma di un’opera che comunque delimita una porzione aggiuntiva a servizio dell’unità immobiliare in cui ricade, per di più estendendosi verso l’esterno dell’edificio. Nel caso preso in esame dai giudici un Condominio ha legittimamente censurato un condomino proprietario e ne ha ottenuto la condanna a rimuovere l’opera che egli aveva realizzato sul balcone del proprio appartamento. Accolta dai giudici la tesi proposta dal Condominio, secondo cui il manufatto – una sorta di veranda non autorizzata – ha violato non solo il regolamento ma anche il decoro architettonico dell’edificio. Su quest’ultimo punto i giudici rilevano, alla luce di una specifica consulenza tecnica, la portata profondamente lesiva dell’estetica condominiale del manufatto, realizzato con vetrate opacizzate e struttura di metallo, fissato sia al pavimento del balcone che al solaio soprastante, dando vita di fatto a una porzione aggiuntiva all’abitazione cui era annessa. Inoltre, secondo i giudici, il decoro architettonico è stato leso dal fatto che il manufatto si estendeva verso l’esterno del palazzo. (Sentenza del 27 settembre 2022 del Tribunale di Castrovillari)