Promozioni ingannevoli e acquisto obbligato di prodotti accessori: multa per Mediamarket
Rilevate modalità ingannevoli per promuovere alcuni prodotti, spesso presentati come in promozione e che invece venivano abbinati e venduti insieme ad un prodotto accessorio

In questo modo il consumatore pagava un prezzo superiore e diverso rispetto a quello pubblicizzato Multa di 3.600.000 euro a Mediamarket, società – titolare del marchio Mediaworld – ritenuta colpevole di pratica commerciale scorretta realizzata, secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nei diversi negozi Mediaworld distribuiti sull’intero territorio nazionale e consistita nell’avere imposto l’acquisto di prodotti accessori e per avere utilizzato modalità di promozione ingannevoli. La società ha utilizzato, secondo l’Antitrust, modalità ingannevoli per promuovere alcuni prodotti, spesso presentati come in promozione – sia nei volantini sia nei cartelli posizionati nei negozi – che invece venivano abbinati e venduti insieme ad un prodotto accessorio. In questo modo il consumatore pagava un prezzo superiore e diverso rispetto a quello pubblicizzato. Mediamarket ha altresì attuato pratiche scorrette e aggressive che imponevano al consumatore, secondo l’Antitrust, l’acquisto anche di prodotti accessori che non avrebbe altrimenti acquistato, sostenendo così un costo supplementare non previsto. A rendere più grave le condotte esaminate, poi, il fatto che la società abbia adottato tale prassi commerciale nei confronti di prodotti particolarmente appetibili per il consumatore, come smartphone, personal computer, Ipad, Playstation, televisori smart, che, in media, presentano un prezzo non irrisorio e che vengono di frequente esposti al pubblico in offerta. Non a caso, le vendite abbinate di accessori vengono realizzate e massificate proprio in occasione di dette promozioni, in cui l’effetto aggancio risulta particolarmente rilevante ed efficace. Per l’Antitrust non ci sono dubbi: questa pratica è in grado di limitare considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori in relazione al prodotto da acquistare e li induce – con modalità surrettizie – ad assumere una decisione commerciale per l’acquisto di un prodotto che non avrebbero altrimenti preso, violando il dovere di diligenza e integrando una pratica commerciale scorretta. (Provvedimento del 18 ottobre 2022 dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato)