Pasticceria senza elettricità per ore: va comunque provato il danno subito

Necessario produrre in giudizio il certificato rilasciato dall’autorità sanitaria competente allo smaltimento dei cibi non più consumabili

Pasticceria senza elettricità per ore: va comunque provato il danno subito

Cinque ore di black out elettrico inguaiano la pasticceria, ma va dimostrato in concreto il presunto danno rappresentato dall’aver buttato via gelati e semifreddi Nella vicenda presa in esame dai giudici, però, è mancata la prova decisiva, e questa lacuna è costata il risarcimento a una pasticceria rimasta senza corrente per ben cinque ore a causa di un trasformatore bruciato in una cabina. Nonostante l’addebito possibile a carico della società fornitrice di energia elettrica, fatale al titolare dell’esercizio commerciale è stato il non avere provato il danno lamentato, ossia l’avere dovuto buttare ben venti vaschette di gelato, da 5 chilogrammi l’una, e ben quattordici semifreddi. Su questo punto, in particolare, i giudici sottolineano che non sono stati prodotti in giudizio il certificato rilasciato dall’autorità sanitaria competente allo smaltimento dei cibi non più consumabili e un ‘listino prezzi’ che potesse costituire base per il calcolo del danno subito. Non sufficienti a provare il danno lamentato dal titolare della pasticceria, precisano i giudici, le parole dei testimoni che, presenti nell’esercizio commerciale giorno del black out elettrico, hanno riferito la quantità, la qualità e la tipologia dei beni deteriorati. (Ordinanza 7019 del 9 marzo 2023 della Corte di Cassazione)  

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