Occupazione di suolo pubblico, tempi lunghi a causa della Soprintendenza: il Comune non può chiedere il pagamento al Condominio

La prolungata occupazione del suolo pubblico è stata difatti causata dall’inerzia di una pubblica amministrazione

Occupazione di suolo pubblico, tempi lunghi a causa della Soprintendenza: il Comune non può chiedere il pagamento al Condominio

Illegittima la pretesa economica del Comune nei confronti del Condominio se l’occupazione di suolo pubblico – per un intervento di messa in sicurezza di uno stabile, sottoposto a vincolo culturale, che ha subito il distacco di un cornicione – si è protratta per 12 mesi a causa dei tempi lunghi della Soprintendenza, avendo i condomini chiesto la prescritta autorizzazione che però è stata rilasciata con grave ritardo. In sostanza, nel caso preso in esame dai giudici è emerso che la protrazione della occupazione di suolo pubblico non è stata causata da un’esigenza del Condominio quanto, piuttosto, da un’imposizione (e dunque sostanzialmente da un divieto di eseguire i lavori) ad opera di un’altra amministrazione dello Stato, cioè il Ministero dei Beni Culturali), e tale impasse progettuale non solo ha bloccato ogni intervento, anche solo di messa in sicurezza dello stabile, ma ne ha procrastinato lo stato di pericolo. I giudici chiariscono che nei casi ordinari il decorso dei 30 giorni della cosiddetta franchigia temporale fa scattare l’applicazione della tassa per l’occupazione del suolo pubblico, mentre nelle ipotesi eccezionali, quale quella presa in esame in cui l’occupazione è stata causata dall’inerzia di un’altra amministrazione, proprio in quanto non addebitabile alla condotta dell’incolpevole soggetto privato, ma ad un fatto della stessa pubblica amministrazione, la cosiddetta franchigia temporale si deve intendere congelata, cioè il termine non decorre. In particolare, il termine di 30 giorni (esenzione temporale) andava congelato o meglio sospeso per tutto il tempo che la Soprintendenza aveva impiegato per approvare il progetto di rifacimento della facciata. Poi, una volta completato tale adempimento ministeriale, il termine poteva ricominciare a decorrere, per poi sfociare nel quadro applicativo della suddetta tassa, ossia da quando il Condominio era effettivamente in grado di eseguire i lavori. (Sentenza 6815 del 3 agosto 2022 del Consiglio di Stato)

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