Nulla la delibera che punta solo ad arrecare pregiudizio alla minoranza
Legittimo, secondo i giudici, parlare di delibera assembleare viziata da un eccesso di potere

Possibile annullare la delibera assembleare per eccesso di potere. E nella categoria eccesso di potere va inclusa anche la deliberazione che, pur apparentemente conforme alle finalità previste dall’ordinamento, trova la sua reale giustificazione nella volontà di arrecare pregiudizio alla minoranza. Nel caso preso in esame dai giudici vi sono molteplici indizi che portano a concludere che la delibera impugnata – con cui veniva assegnato l’appalto di pulizia delle parti comuni per un prezzo molto elevato, tenuto conto delle modeste dimensioni degli spazi da pulire – si collochi nella prospettiva di un preciso disegno volto a creare le condizioni formali per poter vessare ingiustamente il Condomino di minoranza. Analizzando in dettaglio la vicenda, peraltro, i giudici sostengono che già l’originaria trasformazione del Condominio minimo in un uno composto da 3 condomini – operazione, questa, giudicata priva di alcuna logica e plausibile spiegazione – non era stata altro che un espediente per imporre le proprie decisioni in base al principio di maggioranza, come di fatto accaduto negli anni successivi con l’adozione di numerose plurime delibere condominiali. Dai documenti emerge, non a caso, che nel giro di pochi anni erano state convocate ben 62 assemblee condominiali, che avevano portato all’approvazione di spese ingenti – per un totale di quasi 180.000 euro –, senza peraltro mai provvedere a far iniziare alcun lavoro. Peraltro, si è appurato che nessuno dei due condomini di maggioranza ha mai provveduto a versare alcunché a fronte delle spese deliberate né l’amministratore ha richiesto decreto ingiuntivi verso loro, sebbene morosi al pari del condòmino di minoranza. (Sentenza del 20 settembre 2022 della Corte d’Appello di Milano)