Niente pagamento all’impresa se i lavori ulteriori realizzati non sono stati indicati nell’originario contratto d’appalto

Niente pagamento ulteriore per l’impresa che ha eseguito lavori di manutenzione di un edificio se determinati interventi non erano stati messi nero su bianco nell’originario contratto d’appalto con il condominio. Proprio da quest’ultimo dato di fatto sono partiti i giudici, ossia dalla stipula di un contratto di appalto tra condominio e impresa, in esecuzione di una delibera assembleare, per porre in evidenza che oggetto della domanda presentata dalla curatela fallimentare della ditta è il pagamento di somme (circa 44.000 euro) relative a lavori eseguiti su parti comuni e private dell’edificio ma non previsti nell’originario contratto, come riconosciuto dallo stesso fallimento che ha ammesso che detti lavori non costituivano una variante dell’appalto ma, pur connessi ad esso, erano totalmente nuovi ed autonomi rispetto a quelli originariamente pattuiti, tanto da determinare uno sconvolgimento del piano originario delle opere. Decisivo è, secondo i giudici, il fatto che in base al contratto stipulato eventuali nuovi lavori (e relativi prezzi) si sarebbero dovuti concordare per iscritto, cosa, invece, non avvenuta. I giudici concludono poi sottolineando che, pur essendo vero che il contratto di appalto tra soggetti privati e non pubblici non necessita della forma scritta, tuttavia è preclusa all’impresa l’azione di adempimento per il pagamento del corrispettivo (per assenza di valido contratto), ove le parti, come in questo caso, abbiano previsto la forma scritta come essenziale per qualsiasi accordo inerente nuove lavorazioni non classificabili come varianti. (Sentenza del 13 luglio 2022 del Tribunale di Torre Annunziata)