Misure protettive confermate se proporzionate rispetto al pregiudizio arrecato ai creditori

Necessario che le misure protettive siano idonee a salvaguardare trattative effettivamente in corso per il raggiungimento di un risanamento aziendale che non risulti, ad un esame obiettivo, manifestamente implausibile

Misure protettive confermate se proporzionate rispetto al pregiudizio arrecato ai creditori

Per poter giungere alla conferma delle misure protettive del patrimonio dell’impresa in crisi, è necessario che tali misure siano proporzionate rispetto al pregiudizio arrecato ai creditori e strutturalmente idonee a salvaguardare trattative effettivamente in corso per il raggiungimento di un risanamento aziendale che non risulti, ad un esame obiettivo, manifestamente implausibile. Quest’ultima valutazione va effettuata, precisano i giudici, sulla base di elementi sintomatici, estrinseci (come, ad esempio la dichiarata disponibilità alle trattative pervenuta da una parte di creditori ampiamente rappresentativa o l’assenza di iniziative esecutive o liquidatorie in essere da parte di creditori) e intrinseci (cioè chiarezza, ragionevolezza e solidità delle assunzioni alla base della strategia di risanamento, ed equilibrio economico-finanziario della continuità aziendale prospettata). In questo quadro assume un ruolo centrale il parere dell’esperto nominato, parere che deve essere sorretto da un’adeguata, completa e logica motivazione, con particolare riferimento all’effetto dell’eventuale mancata conferma o revoca delle misure protettive in prospettiva di un turbamento del regolare corso delle trattative. (Ordinanza del 2 marzo 2023 del Tribunale di Padova)  

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