Lei entra tardi nel mondo del lavoro perché si è dedicata alla famiglia: le va riconosciuto un assegno divorzile più corposo
Decisiva la riconducibilità della modesta condizione economica della donna alla determinazione, concordata col coniuge, del suo ruolo in famiglia

Come moglie si dedica principalmente alla famiglia e perciò comincia a lavorare tardi: le va riconosciuto un assegno divorzile più corposo, una volta ufficializzata la rottura definitiva col marito Per i giudici non può essere trascurata, difatti, la riconducibilità della modesta condizione economica della donna alla determinazione, concordata col coniuge, del suo ruolo in famiglia. Rilevante, comunque, anche il riferimento alla sua età, alla sua condizione di salute, alla sua mancanza di capacità professionali. Nella vicenda presa in esame i giudici hanno ritenuto decisiva e inequivocabile la scelta compiuta dalla donna, scelta che ha agevolato il marito nella propria carriera ma alla donna è costato un sacrificio rilevante, sia come capacità professionali che come possibilità di guadagni lavorativi. I giudici chiariscono che è possibile riconoscere e quantificare l’assegno divorzile col fine di consentire al coniuge più debole non il conseguimento dell’autosufficienza economica sulla base di un parametro astratto, bensì il raggiungimento in concreto di un livello reddituale adeguato al contributo fornito nella realizzazione della vita familiare, anche tenendo conto delle aspettative sacrificate e delle possibilità di miglioramento economico ancora esistenti. (Ordinanza 5395 del 21 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)