Fornitura di gas ed energia elettrica: possibili le modifiche unilaterali dei contratti con una scadenza

Possibili le modifiche unilaterali da parte di una società fornitrice di gas ed energia elettrica nonostante il congelamento dei prezzi previsto dal decreto Aiuti bis. I giudici hanno accolto, nel caso specifico, il ricorso proposto da una società contro la sospensiva imposta dall’Antitrust. Inevitabile, ora, ipotizzare una apertura ad ampio raggio alle modifiche unilaterali dei contratti da parte dei fornitori. I giudici precisano che la normativa fa riferimento allo ius variandi del venditore relativamente ai contratti di fornitura in essere, ossia alla possibilità dell’operatore di modificare il prezzo prima della scadenza della relativa parte del contratto. Pertanto, la norma non appare prima facie applicabile anche ai contratti a tempo determinato o ai contratti che prevedano una scadenza predeterminata delle condizioni economiche a una data precedente il 30 aprile 2023, essendo in questione in tal caso non l’esercizio dello ius variandi ma un rinnovo contrattuale liberamente pattuito dalle parti. In sostanza, i giudici hanno ritenuto non condivisibile l’interpretazione estensiva fornita dall’Antitrust in merito alla normativa volta a proteggere i consumatori dalle fluttuazioni dei mercati dei prodotti energetici. Discorso diverso, invece, per i contratti di fornitura che non prevedono scadenza nella parte economica o la prevedano in data posteriore al 30 aprile 2023: essi non possono essere modificati nella parte concernente le condizioni economiche prima della scadenza del termine indicato dal decreto Aiuti bis, e quindi per essi vale il congelamento dello ius variandi. (Ordinanza 5986 del 22 dicembre 2022 del Consiglio di Stato)