Credito in conto corrente: il peggioramento delle condizioni patrimoniali del debitore deve spingere la banca a tutelare il fideiussore per obbligazioni future
L’istituto di credito è tenuto a porre immediatamente termine al rapporto bancario impedendo ulteriori atti di utilizzazione del credito, atti che aggraverebbero l'esposizione debitoria

In tema di liberazione del fideiussore di un'obbligazione futura, se nell'ambito di un rapporto di apertura di credito in conto corrente si manifesta un significativo peggioramento delle condizioni patrimoniali del debitore rispetto a quelle conosciute al momento dell'apertura del rapporto, peggioramento non conseguente all'erogazione di ulteriore credito e tale da mettere a repentaglio la solvibilità del debitore medesimo, la banca creditrice, nel momento in cui viene a conoscenza di tale significativo peggioramento determinato dall'assunzione da parte del debitore principale di pregressi debiti di terzi verso la banca medesima - nel caso specifico, per effetto di conferimento di azienda al debitore principale, conferimento fatto da un terzo, a sua volta debitore della banca -, è tenuta, a tutela dell'interesse del fideiussore per obbligazioni future, inconsapevole di tale peggioramento, a porre immediatamente termine al rapporto bancario impedendo ulteriori atti di utilizzazione del credito che aggraverebbero l'esposizione debitoria, e ciò in conformità ai doveri di correttezza e buonafede e in attuazione del dovere di salvaguardia dell'altro contraente. In alternativa, l’istituto di credito può avvisare il fideiussore di tale significativo peggioramento, pena la perdita di efficacia della garanzia. Tale dovere sorge, però, solo nel momento in cui la banca abbia consapevolezza di tale significativo peggioramento. (Ordinanza 5017 del 17 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)