Convenzione edilizia con una società e ritardo nella consegna dei lavori: penale sì ma non eccessiva
Riconosciuto il potere del giudice di ridurre la cifra richiesta dall’ente pubblico come penale a fronte dell’inadempimento della ditta privata

Possibile per il giudice ridurre la penale inserita dall’amministrazione pubblica nella convenzione edilizia con una società che si è impegnata alla realizzazione di alcune opere di urbanizzazione, entro 3 anni dal rilascio del permesso di costruire da parte dell’ente. Nella vicenda presa in esame dai giudici si è appurato che nel giugno del 2007 è stato rilasciato il titolo edilizio, ma nel giugno del 2010 i lavori non erano ancora stati portati a compimento. Proprio a causa del ritardo addebitato dall’ente locale alla società, quest’ultima si ritrova ad affrontare l’eventualità di pagare oltre 200.000 euro all’ente locale a titolo di penale per l’inadempimento dell’obbligo di consegna dei lavori entro il termine previsto nella convenzione. I giudici riconoscono la penale richiesta dall’ente locale – un Comune – ma provvedono a una riduzione della cifra. Ciò alla luce del principio secondo cui l’importo di una clausola penale può essere diminuito dal giudice, se, però, l’obbligazione principale è stata eseguita almeno in parte oppure se l’ammontare è manifestamente eccessivo, avuto sempre riguardo all’interesse che il creditore aveva all’adempimento dell’accordo. (Sentenza 6309 del 20 luglio 2022 del Consiglio di Stato)