Consumatore contro professionista: l’adempimento stragiudiziale non obbliga il consumatore a farsi carico delle spese processuali

Fondamentale tenere conto dell’eventuale malafede del professionista e, se del caso, condannarlo al pagamento delle spese relative al procedimento giurisdizionale che il consumatore ha dovuto avviare per far valere i diritti conferitigli dalla direttiva

Consumatore contro professionista: l’adempimento stragiudiziale non obbliga il consumatore a farsi carico delle spese processuali

I paletti fissati dalla direttiva comunitaria in merito alle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori devono essere interpretati nel senso che essi non ostano a una normativa nazionale in forza della quale, nell’ambito di un procedimento giurisdizionale relativo all’accertamento del carattere abusivo di una clausola di un contratto stipulato tra un professionista e un consumatore, quest’ultimo deve, in caso di adempimento in via stragiudiziale delle sue richieste, farsi carico delle proprie spese, purché il giudice adito tenga imperativamente conto dell’eventuale malafede del professionista e, se del caso, condanni quest’ultimo al pagamento delle spese relative al procedimento giurisdizionale che tale consumatore ha dovuto avviare per far valere i diritti conferitigli dalla direttiva. Questa la posizione assunta dai giudici comunitari, chiamati a fare chiarezza su un contenzioso nato in Spagna tra un consumatore e un ente creditizio e centrato soprattutto sulle spese sostenute nel contesto di un procedimento avviato dal consumatore nel procedimento principale e diretto a far accertare la nullità di un contratto di credito al consumo revolving a causa, in particolare, del carattere abusivo di una delle clausole. (Sentenza del 22 settembre 2022 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)

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