Compra ora e paghi dopo: Banca d’Italia suggerisce prudenza ai consumatori
Necessario far attenzione per evitare acquisti non del tutto consapevoli e, quindi, potenzialmente non sostenibili da parte dei consumatori

Massima attenzione dei consumatori: questo il consiglio della Banca d’Italia in merito a una particolare forma di credito, nota come Buy now pay later o come BNPL, con cui i consumatori acquistano beni o servizi pagandone successivamente il prezzo, anche in maniera frazionata, cioè facendo riso. Questa forma di credito non è oggetto di una specifica regolamentazione e, pertanto, la disciplina applicabile e le relative tutele dipendono dal modo in cui l’operazione è in concreto configurata. Ecco spiegata la comunicazione della Banca d’Italia, mirata a richiamare l’attenzione dei consumatori sui possibili rischi e sulle tutele riconosciute ai clienti dalla disciplina di trasparenza bancaria, anche perché la disciplina applicabile e le relative tutele dipendono dal modo in cui è configurata l’operazione di realizzazione del credito. Nello specifico, lo schema classico di BNPL prevede il coinvolgimento di tre parti: il consumatore, che intende acquistare beni o servizi; il venditore, che colloca sul mercato tali beni o servizi; un terzo soggetto, che, sulla base di un accordo con il venditore, permette al consumatore di dilazionare il pagamento, anche sotto forma di rateizzazione. Questa forma di finanziamento è solitamente di importo contenuto e può essere offerta sia online sia presso punti vendita fisici, nella maggior parte dei casi non prevede interessi o oneri a carico del consumatore, ma commissioni in caso di ritardato o mancato pagamento. Il credito è concesso con una procedura molto rapida, senza lo svolgimento di una valutazione del merito creditizio o sulla base di una valutazione semplificata. La facilità di accesso al servizio, unitamente alla circostanza che il BNPL è generalmente utilizzato per acquistare beni di consumo di importo contenuto, potrebbe incentivare acquisti non del tutto consapevoli, precisano dalla Banca d’Italia, e, quindi, potenzialmente non sostenibili da parte dei consumatori, esponendoli a un rischio di sovraindebitamento. (Comunicazione del 28 ottobre 2022 della Banca d’Italia)