Cliente vs banca: possibile chiedere in appello, per la prima volta, l’accertamento della nullità del contratto di investimento

Tutto ciò nel contesto di un giudizio volto ad ottenere un risarcimento per mano dell’istituto di credito

Cliente vs banca: possibile chiedere in appello, per la prima volta, l’accertamento della nullità del contratto di investimento

Possibile per il cliente insoddisfatto della banca presentare per la prima volta in appello, nell’ambito di un giudizio volto ad ottenere un risarcimento dall’istituto di credito, la domanda di accertamento della nullità, per inosservanza della forma scritta, del contratto relativo alla prestazione di servizi di investimento in valori mobiliari. I giudici, chiamati a prendere in esame il contenzioso tra un privato e una banca, sanciscono che la domanda di accertamento della nullità di contratto relativo alla prestazione di servizi di investimento in valori mobiliari per inosservanza della forma scritta (nella specie, ai sensi dell’articolo 18 del decreto legislativo numero 415 del 1996) proposta nei confronti di un intermediario in valori mobiliari (nella specie, una banca) dal cliente per la prima volta in appello, nell’ambito del giudizio volto ad ottenere il risarcimento di danni che si assumono essere derivati dall’esecuzione del contratto medesimo, pur essendo inammissibile alla luce del ‘Codice di procedura civile’, deve dal giudice di appello – obbligato comunque a rilevare di ufficio ogni possibile causa di nullità – essere convertita ed esaminata nel merito come eccezione di nullità legittimamente formulata dall’appellante, come consentito dal ‘Codice di procedura civile’. (Ordinanza 28377 del 29 settembre 2022 della Corte di Cassazione)

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