Cane sottoposto a controllo: il dato amministrativo basta a certificare l’aggressione attribuita al quadrupede

A inchiodare il padrone dell’animale responsabile dell’aggressione è il dato rappresentato dal provvedimento amministrativo con cui, in epoca successiva all’aggressione oggetto del processo, gli è stato ordinato di portare il cane ad un controllo

Cane sottoposto a controllo: il dato amministrativo basta a certificare l’aggressione attribuita al quadrupede

Sufficiente il riferimento al provvedimento amministrativo con cui è stato ordinato il controllo del cane per certificare che l’animale si è reso autore, in epoca precedente, di un’aggressione ai danni di una persona e per ritenere acclarata la connessa responsabilità del padrone dell’animale. Conseguente perciò il ristoro economico per la persona vittima dell’aggressione e che ha riportato danni basati su due dati: la morte del suo cagnolino, vittima anch’esso dell’aggressione, e i danni subiti a seguito del morso ad una mano. Per i giudici a inchiodare il padrone dell’animale responsabile dell’aggressione è il dato rappresentato dal provvedimento amministrativo con cui, in epoca successiva all’aggressione oggetto del processo, gli è stato ordinato di portare il cane ad un controllo. Ciò alla luce del ‘Regolamento di polizia veterinaria’ che prescrive che i cani che hanno morso persone devono essere sottoposti a osservazione – domiciliare, se del caso –, qualora non presentino sintomi di rabbia. (Ordinanza 5661 del 23 febbraio 2023 della Corte di Cassazione)  

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