Assistenza all’impresa debitrice e crediti per i compensi dei professionisti: palla alla Cassazione
I giudici del Tribunale di Modena hanno chiesto di vedere indicato il principio di diritto atto a dirimere il nodo interpretativo, rilevante sia nel contesto della legge fallimentare, sia in quello del codice della crisi di impresa, in merito ai compensi dei professionisti che prestano assistenza all’impresa debitrice nell’ottica della procedura di concordato preventivo

Come leggere i crediti per i compensi dei professionisti che abbiano assistito la impresa debitrice in vista e nel corso della procedura di concordato preventivo? A dare una risposta, con tanto di principio di diritto, se possibile, dovrà essere la Cassazione. A passare la palla ai magistrati del ‘Palazzaccio’ hanno provveduto i giudici del Tribunale di Modena, i quali hanno chiesto di vedere indicato il principio di diritto atto a dirimere il nodo interpretativo, rilevante sia nel contesto della legge fallimentare, sia in quello del codice della crisi di impresa, in merito ai compensi dei professionisti che prestano assistenza all’impresa debitrice nell’ottica della procedura di concordato preventivo. Per essere precisi, la questione sul tavolo è se i crediti per i compensi dei professionisti che abbiano assistito la impresa debitrice in vista e nel corso della procedura di concordato preventivo, laddove ammessi in via di prededuzione al passivo del fallimento, possano essere considerati uscite di carattere generale, come tali suscettibili di soddisfazione proporzionale sul ricavato della vendita di un immobile gravato da ipoteca, per il caso in cui il ricavato medesimo non sia sufficiente a soddisfare il creditore ipotecario ammesso al passivo. (Ordinanza del 17 giugno 2023 del Tribunale di Modena)